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domenica 8 gennaio 2012

suicidi giornalieri..

Buongiorno a tutti, dopo qualche giorno di pausa e riflessione eccomi di nuovo a scrivere un post. Oggi vorrei parlare dei suicidi che giornalmente avvengono in Italia, da qualche mese a questa parte sembra che ogni giorno, almeno un operaio si tolga la vita perché ha perso il lavoro. Personalmente ho sempre pensato che suicidarsi sia da vigliacchi, sia sfuggire dai problemi, non affrontare la vita, offendere chi ogni giorno lotta per la vita contro la fame, le malattie ecc. Ultimamente non la penso più così perché mi rendo conto di quanto sia complicato il cervello, quanto sia ancora "inesplorato", quanto possa distruggere una depressione e come sia facile cadere in questa brutta malattia in casi come la perdita del lavoro.. Nella fase della mia adolescenza ho sperimentato in prima persona come vive una famiglia con questo problema, ho vissuto le liti che scaturivano tra mamma e papà per la mancanza di lavoro. Ho provato la vergogna di sentirsi dire che non era più possibile fare la spesa perché il libricino dei debiti era pieno. Quand'ero bambino tutti nei negozi del paese usavano avere dei libricini colorati dove si segnavano i debiti contratti nei vari negozi. Mi ricordo che quello del panificio era di colore giallo mentre quello degli alimentari era blu, ne aveva uno il commerciante ed uno il cliente, ogni fine mese si passava a saldare quello che si poteva.. Credo che per un uomo non ci sia niente di peggiore che, in salute s'intende, non avere un lavoro per mantenere la propria famiglia. E' una questione di orgoglio maschile, una tradizione atavica per cui e' l'uomo che si occupa della famiglia, un uomo che non e' in grado di provvedere al mantenimento dei propri figli e' un uomo privato della sua dignità. Spesso mia mamma accusava mio padre, nei periodi che non lavorava, di non essere un buon padre di famiglia, gli gridava di tutto e lo faceva sentire in colpa se non poteva dare a me, unico figlio, tutto quello che gli altri bambini avevano. Non lo faceva perché era stronza, cattiva o altro ma solo per disperazione e, nei momenti di difficoltà, puo' capitare che un matrimonio possa andare a rotoli, che a volte non ci sia la forza necessaria per sostenersi a vicenda. Quando in una famiglia, specie di questi tempi, manca il sostegno economico per potersi comprare da mangiare, hai voglia a dire l'importante e' la salute. Ricordo invece i momenti di serenità e felicita' quando lo stipendio arrivava puntualmente, le liti erano quasi inesistenti ed in casa si respirava tranquillità. Non dimenticherò mai gli occhi di mio padre nei momenti di disoccupazione, era uno sguardo triste, malinconico, umiliato. Qualche volta l'ho sentito piangere nel garage vicino al banco dove teneva i suoi attrezzi per i lavoretti domestici, era molto frustrante e, secondo me, la cosa più brutta che ricordo vedere il proprio papà piangere per quel motivo. Ecco perché ora capisco il motivo per cui molti, nella disperazione, cadano in depressione e si tolgano la vita. Quando non hai un lavoro vieni anche isolato, in famiglia, come dicevo, scoppiano litigi assurdi per ogni motivo, non hai più rapporti sociali, non esci di casa un po' per vergogna (come se ci si dovesse vergognare di aver perso il lavoro) un po' per la mancanza di soldi per una semplice pizza con gli amici, quindi ti isoli e ti sembra non ci sia via d'uscita.. Ecco il motivo (forse) per cui oggi quando sento Che una persona si e' suicidata perché ha perso il lavoro, mi rattrista in modo particolare. Penso al dolore della famiglia e alle cose che passavano per la testa di quella persona che e' arrivata a tanto.. La cosa pero' che mi rende particolarmente triste ed arrabbiato e' vedere l'indifferenza della gente davanti a queste notizie, quasi nessuno ne parla, non si leggono commenti sui social network, viviamo in una società dove ognuno pensa per se, non ci sono più valori, non ci si aiuta più, siamo diventati tutti insensibili, avidi, quelli che erano i sette peccati capitali sembra che oggi siano diventate virtù. Non e' questo il mondo che vorrei per il mio piccolo bambino, chissà, io spero sempre che tutto questo possa cambiare. Un saluto ed un abbraccio passero

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